SASSOFERRATO DOMENICA 6 APRILE

INAUGURAZIONE SEDE 0RE 10,30

PUBBLICO COMIZIO IN PIAZZA BARTOLO ORE 11,00
(in caso di pioggia sala AVIS)

INTERVERRA’
L’On TEODORO BUONTEMPO
(Presidente della “DESTRA”)
Ore 13,00 pranzo presso il ristorante “ la Rocca di Sassoferrato” ; prenotazioni al n°3287062316
ladestra

Spot Elettorale La Destra

lunedì 21 gennaio 2008

Al voto, subito. E’ ora della Terza Repubblica

Al voto, al voto! Ormai è un coro unanime. Lo chiede la gente comune, di destra o di sinistra che sia. Lo chiede, anche se sommessamente e tra le righe, la politica. Ormai non c’è alternativa possibile. Non c’è referendum che tenga, non c’è nemmeno volontà ed attaccamento alle poltrone. L’Italia non ne può più. Prodi deve andare a casa e con lui tutta la pletora di boiardi di Stato che in quasi due anni ha letteralmente spolpato e ridotto a terzo mondo una nazione che, in teoria dovrebbe essere tra le sette più industrializzate della terra.Mai, fino ad ora, si era visto un esecutivo così disastroso, così inetto come quello attuale. Mai, nemmeno ai tempi della prima Repubblica quando si andava alle urne con cadenza quasi annuale o si varavano governi bis, ter o quater.Lo vuole la popolazione strangolata da banche conniventi col Palazzo, da mutui insostenibili, da contratti non siglati e rinnovati, dall’emergenza rifiuti, dallo sfaldamento della famiglia, dal lavoro che non c’è, dagli esorbitanti e continui aumenti delle bollette, dalle troppe tasse, dalle morti bianche, dai politici della casta che non si dimettono nonostante gli sfaceli politici, dalla magistratura ad orologeria e da quella che insabbia l’ininsabbiabile, dai poteri forti, da tutte le caste che affliggono il Bel Paese. E sono veramente tante.Ma lo vogliono soprattutto i partiti. Primi fra tutti il Partito Democratico che deve fare i conti sia all’esterno con una sinistra radicale che ha dimostrato l’incapacità sia di governare sia di essere realmente sinistra, sia al suo interno. Non è certo un caso se Veltroni, spiazzando un po’ tutti all’interno della compagine che guida da pochi mesi, ha affermato senza consultarsi con nessuno che il Pd correrà da solo alle prossime elezioni. No non è per niente un caso. In politica i “casi” non esistono e nemmeno le coincidenze. Veltroni sta combattendo una durissima battaglia all’interno della neo formazione che lo contrappone a Rutelli, Bindi ma, soprattutto, a Massimo D’Alema il vero trionfatore in questo caos generale interno al centrosinistra. D’Alema è colui che controlla la maggior parte dei delegati ed è per questo che Veltroni il kennediano africano di Roma si guarda bene dal convocare l’Assemblea costituente del Pd. Sa che ne uscirebbe con le ossa rotte e con una leadership traballante. Unica soluzione possibile andare al voto, soprattutto con il “porcellum”. In questo modo riuscirebbe a piazzare molti dei suoi uomini in Parlamento, recupererebbe qualche voto staccandosi dalla sinistra massimalista e, soprattutto, consegnerebbe al centro destra un Paese a pezzi lasciando la patata bollente nelle mani di Berlusconi.Un affare non da poco. Nel frattempo avrebbe il tempo di serrare le fila e contrastare l’inevitabile notte dei lunghi coltelli che ormai si profila all’orizzonte, sia all’interno del Pd sia con la sinistra massimalista.Un eventuale caduta del governo gioverebbe poi a tutti i piccoli partiti, compresa Rifondazione comunista che deve fare i conti con tutto ciò che è sorto alla sua sinistra, che avrebbero l’opportunità di ottenere parlamentari e di andare avanti ancora per una legislature. In fondo, così facendo, il voto referendario si sposterebbe di un anno e ci sarebbe quindi il tempo di varare una legge elettorale migliore del “porcellum”. Lo sa Veltroni, lo sa Berlusconi, lo sanno Fini e Casini, Giordano e Di Pietro. Lo sanno tutti. Ed è per questo che, con molta probabilità, il governo cadrà.E Prodi non può nemmeno pensare di salvarsi ponendo la fiducia su Pecoraro Scanio perché se così fosse la situazione sociale e politica diverrebbe ancor più insostenibile. Un atto del genere sarebbe il viatico alla discesa in piazza di tutto il centro destra e non solo.Insomma, sembra proprio che il governo sia giunto sull’orlo del precipizio, senza spallate. Ci pensano da soli a farsi del male dopo aver fatto tanto male all’Italia.Quindi al voto. Senza indugio alcuno. Gli italiani sono stanchi e, soprattutto, hanno capito l’errore commesso. Siamo ancora in tempo per rialzarci. Ma il tempo è tiranno e ne resta ben poco.